“Che sia per tutti un felicissimo Natale” Riflessioni sul Vangelo della Domenica-di Don Mario Cristiano

 

24 DICEMBRE 2017
Siamo alla vigilia del santo Natale. La venuta del Signore Gesù, Figlio di Dio e di Maria, sia portatrice di speranza alle molte attese di questo nostro mondo. La Vergine Maria ci guidi all’incontro con te.
«ECCO CONCEPIRAI UN FIGLIO, E LO DARAI ALLA LUCE»
Nel brano del Vangelo che abbiamo letto ci viene descritta qual è la casa, il tempio, che Dio prepara per tutta l’umanità, nessuno escluso. Una ragazza, frutto di una stirpe di ebrei, talmente fedeli alla Torah, alla Legge, talmente attenti alla presenza del Signore nella loro vita, che di generazione in generazione, hanno trasmesso ai loro figli sempre meno negatività. Ognuno di noi ha la sua naturale sete di amore. L’ansia d’amore, Maria l’ha rivolta sin dall’inizio alla fonte stessa dell’amore. Lei aveva deciso di non sposarsi, dice:”Non conosco uomo”, in modo assoluto. Non dice:”Non conosco ancora l’uomo”. Aveva deciso di inserirsi nelle fila delle donne sterili, che nell’Antico Testamento, incarnavano la peggiore emarginazione. Forse aveva colto che la donna sterile, senza figlio per pensare a lei nella sua vecchiaia, doveva affidarsi a Dio solo. Ed ecco che le viene proposto di diventare la madre del Messia. Eppure rimane decisa:”Non conosco uomo” e non ne conoscerò dice la risposta. Attende tutto da Dio. Quando tutto appare confuso, quando ogni logica scompare, viene la risposta di Dio:”Lo Spirito stenderà le ali su di te”, modo biblico di parlare dello sposalizio. “Sono la serva del Signore”. In aramaico”serva”è la donna fedele sulla quale si può contare, testimonia la sua fede, dà la sua disponibilità e fiducia. Diversamente da noi, esseri umani che, anche se credenti, non ci fidiamo di Dio nel concreto del nostro quotidiano e cerchiamo di costruire da soli la nostra felicità.
Maria si fida: lei rischiava la lapidazione, come la legge infliggeva a tutte le donne incinte fuori dal matrimonio, ma lei si fida di Dio, come aveva fatto da sempre. Lei “meditava gli eventi nel suo cuore” ossia confrontava ciò che le capitava con la Parola di Dio. Siccome non aveva ereditato né la violenza, né la ribellione, né il voler governare la propria vita, potè offrire il suo sì alla strana vicenda che le si apriva davanti. Così conobbe le gioie della maternità, di una vita condivisa con un uomo e, anche nel più tragico dolore, ha saputo rendersi disponibile alla partecipazione dell’opera di Dio a favore dell’umanità. Anche noi siamo “portatori” della vita divina. Il Signore è con noi! Lasciamoci rivestire della potenza dell’Altissimo.
Lui mi conosce, mi ama, mi aspetta per realizzare con me i suoi progetti d’amore, per continuare la sua creazione. Sono io il suo tempio, la sua casa dove può farsi uomo, donna e camminare per le strade di dove vivi.
Vi pare poco? Un Dio che chiede l’ospitalità della mia persona per poter raggiungere chi ama! Ecco questo è il mio augurio per Natale, che capiamo cosa c’è di importante nella vita e realizziamo questo desiderio di amore. Buon Natale e tanta serenità nel cuore di Dio.

 

Saluti da

Gerace (RC) 

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