“C L I K V A G A N D O”
Primo appuntamento dedicato a Guardia Piemontese (CS), un bellissimo borgo situato su una collina con “vista sul mare” .
@CENNI STORICI:
Guardia Piemontese fu fondata nel 1375 da una popolazione di origine valdese proveniente dalle alte valli piemontesi. A condurre i piemontesi in Calabria fu Bernardo Zanino del Poggio, nobile lombardo che aveva ricevuto da Carlo 1° D’Angiò, re di Napoli, alcuni possedimenti in Calabria come ricompensa di guerra. Il feudo di Fuscaldo era tra questi possedimenti e Guardia ne faceva parte. La popolazione Valdese,giunta in Calabria, visse in pace per circa 3 secoli, dedicandosi all’agricoltura e alla pastorizia; ma la persecuzione che per motivi religiosi li stava già in altri luoghi colpendo , a Guardia sfociò nella terribile strage del 5 Giugno 1561, in cui quasi tutti i valdesi furono uccisi brutalmente senza alcuna pietà.I pochi superstiti scampati al massacro furono costretti con la forza a convertirsi al Cattolicesimo.
Immagini attuali di Guardia Piemontese@LA PORTA DEL SANGUE : Porta principale d’ingresso cosi chiamata per ricordare il tragico eccidio del 5 Giugno 1561.
@SCORCIO PANORAMICA DEL CENTRO STORICO
@SCORCIO PANORAMICO DEL CENTRO STORICO
@CHIESA PARROCCHIALE DI SANT’ANDREA APOSTOLO
Chiesa dedicata al patrono di Guardia, Sant’Andrea. Molto interessante è il portale in tufo,sormontato dallo stemma di Guardia Piemontese.
CENTRO STORICO@ROCCIA DI VAL PELLICE
Questa roccia, proveniente dalle Valli valdesi piemontesi, riporta una scritta con lettere in bronzo che recita : “Considerate la roccia da cui foste tratti” (Isaia, 51,1). Recentemente, in occasione della Giornata della Memoria, istituita il 5 giugno 2008, è stata posta una lapide su cui sono riportati i nomi dei martiri guardioli, uccisi la notte della strage .
@LA PORTA CON SPIONCINO
Antica Porta muniIta di spioncino apribile solo dall’esterno, imposto dagli inquisitori dopo la strage del 5 giugno 1561. Esso consentiva ai Frati domenicani, giunti a Guardia Piemontese nel XVII secolo, di controllare la vita pubblica e privata dei superstiti del massacro,convertiti con la forza al cattolicesimo.
@PORTA CARRUGIO
Piccola porta secondaria d’accesso all’antico sistema murario di Guardia Piemontese
@MUSEO MULTIMEDIALE OCCITANO:
Museo Multimediale Occitano – Inaugurato il 22 gennaio 2011, è un museo dedicato alla conoscenza della storia e della cultura guardiole attraverso la visione di documenti, video e reportages del borgo occitano. Il museo è dotato di una ricca biblioteca multimediale e cartacea, con libri di narrativa, storia e cultura. Ha una sezione dedicata alle tre minoranze linguistiche presenti in Calabria:Occitani, Grecanici e Albanesi; una sala espositiva, una formativa e una sala conferenze.
Il museo custodisce,inoltre, manichini con costumi tradizionali Valdesi. Il loro tessuto è molto pregiato e sono caratterizzati da un copricapo imposto alle donne come pena. Tenuto giorno e notte,causava loro la caduta dei capelli. La stessa funzione punitiva aveva il grembiule,che nascondeva ulteriormente il corpo femminile. I colori del vestito erano verdi e blu per la festa, e più cupi per l’abito feriale
VESTITO DA SPOSA
VESTITO GIORNALIERO
COSTRUZIONE ARTIGIANALE IN MINIATURA DI GUARDIA PIEMONTESE
LA HIRONDA- STRUMENTO TIPICO MEDIAVALE PIEMONTESE
@I PIATTI DEGLI OCCITANI DI CALABRIA / GUARDIA PIEMONTESE (CS)
Gli antichi abitanti di Guardia Piemontese erano persone umili,per lo più contadini che si dedicavano all’agricoltura e alla pastorizia. La cucina guardiola non era molto ricca. Era basata soprattutto su prodotti della terra . Ancora oggi se ne tramandano antiche usanze .La vigilia di Natale, all’imbrunire, si imbandivano le tavole e su di esse dovevano esserci, secondo tradizione,almeno 9 pietanze. Protagonista principale del banchetto era il baccalà, che veniva cucinato in diversi modi: fritto, arrosto,in bianco e con il pomodoro, con il quale poi si condiva la pasta fatta in casa . Altre fritture tipiche erano, le pittole, le catole, i turdilli, i raschiatelli, i moscatelli con il miele, le pastelle, i taralli e il panettone, “pan a tass”, In occitano. Il piatto più tipico della tradizione occitana è la “polenta con finocchi”, di cui riportiamo di seguito la ricetta. Ingredienti per 4 persone e modalità di preparazione : 300 grammi di farina di granturco bianco, finocchi selvatici, endoxa , salame tipico fatto con carne meno pregiata del maiale.Amalgamate il tutto con sale, aglio semi di finocchio e pepe rosso.
Ringrazio la gentilissima Signora Anna Visca, Coordinatrice del Museo Multimediale
di Guardia Piemontese (CS), per la cortese disponibilità e le notizie fornite.
altre fonti notizie:
–Ai Confini del Gusto – Regione Calabria
— Wikipedia
– Foto di Giuseppe Natalini – soggette a Copyright